Nelle gravidanze a rischio o quando sono presenti malattie concomitanti durante la gestazione, è opportuno seguire alcune raccomandazioni che limitano l’attività sessuale. A stilare il vademecum una ricercatrice americana in una relazione pubblicata su Sexual Medicine Reviews.
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(Reuters Health) – Una gravidanze a rischio non si sposa necessariamente con la parola “astinenza”. In funzione del tipo e/o dell’entità del problema rilevato, esistono delle accortezze che è bene seguire. Benché esistano delle linee guida, secondo Sally MacPhedran della Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland “sono insoddisfacenti e confuse”, almeno in Usa.
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Proprio per questo la ricercatrice ha voluto fare chiarezza sul tema con una revisione pubblicata su Sexual Medicine Reviews, dove stila un elenco delle diverse situazioni nelle quali evitare o no il sesso. Sottolineando, tuttavia, che le e limitazioni in camera da letto dovrebbero essere individualizzate sulla base della storia ostetrica della paziente e delle comorbilità, nonché sulla base dei timori e dei bisogni emotivi della donna e del suo partner.
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I rischi del sesso
L’attività sessuale potrebbe contribuire al parto pretermine attraverso tre meccanismi, secondo l’autrice dello studio: rilascio endogeno di prostaglandine e prostaglandine nello sperma che causa la maturazione cervicale; rilascio di ossitocina, che induce contrazioni uterine; e, infine, contatto diretto con la cervice o la parte inferiore dell’utero, che causa un trauma.
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Il vademecum
– Ptb pregresso, senza cervice corta o altri fattori di rischio: nessuna restrizione.
– Cervice corta con sanguinamento, aumento della frequenza o intensità della contrazione, o ulteriore riduzione della lunghezza del collo: evitare qualsiasi attività sessuale con o senza orgasmo che causi contrazioni percepite o dolorose.
– Posizionamento del cerchiaggio profilattico: evitare il sesso penetrativo per almeno due settimane. Successivamente, l’attività non penetrativa “non deve essere scoraggiata” e l’attività penetrativa modificata può essere autorizzata dopo un colloquio con la paziente e il suo partner.
– Rottura prematura delle membrane: evitare il sesso orale e la penetrazione vaginale a causa del rischio di infezione.
– Placenta previa: evitare atti sessuali o attività sessuali con penetrazione che portano a contrazioni percepite o dolorose.
– Distacco placentare stabile e cronico: evitare l’attività sessuale che provoca sanguinamento, ma l’attività sessuale non deve essere limitata a meno che non si ottengano “contrazioni uterine frequenti, intense o dolorose”.
– Gravidanza multipla non complicata: nessuna restrizione.
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I commenti
“Alle donne con gravidanze complicate con aumentato rischio di parto pretermine viene di solito detto di limitare o astenersi dall’attività sessuale. Tuttavia, la restrizione è più comunemente intesa come ‘riposo pelvico’, che non è definito in termini di ‘quali’ atti sessuali specifici devono essere evitati o sono invece consentiti”, afferma MacPhedran.
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In particolare, il riposo pelvico non affronta la questione se l’orgasmo debba essere limitato in gravidanza: questa restrizione molto vaga su tutte le attività sessuali lascia le donne confuse e deluse. Dal momento che i dati sono scarsi, è importante che i medici si istruiscano su quali informazioni esistono riguardo ai rischi che specifici atti sessuali possono portare nelle gravidanze complicate – sottolinea MacPhedran – Le raccomandazioni attuali sul riposo pelvico sono insufficienti, le pazienti necessitano di una discussione esplicita circa le specificità di ciò che è sicuro e di ciò che non lo è”.
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Fonte: Sexual Medicine Reviews
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